Ponte Carlo: scopriamolo insieme
Il Ponte Carlo, insieme al Castello, è il simbolo di Praga e collega la Città Vecchia alla Città Piccola. Si erge sopra la Moldava da oltre seicento anni.
Esso misura 515 metri di lunghezza e 10 metri di larghezza, poggia su 16 arcate che misurano tra i 16 e 24 metri circa.
Per godervi al meglio questo spettacolo architettonico recatevi al mattino molto presto e fatevi accarezzare dalla brezza della Moldava. Altrimenti, visitatelo di notte e lasciatevi trasportare in un’altra dimensione.
Ma, bando alle ciance, e andiamo a scoprire insieme la storia del più celebre ponte della Repubblica Ceca.
La storia del Ponte Carlo
Il Ponte Carlo venne eretto nel 1357 e ci vollero 45 anni per portare a termine il progetto. Il ponte fu commissionato da Carlo IV all’architetto Peter Parler che già era conosciuto per la costruzione della Cattedrale di San Vito.
Il ponte Carlo si ispira al ponte di Ratisbona ed è stato fortemente voluto per sostituire il ponte Giuditta andato distrutto da una piena improvvisa.
Essendo l’unico punto di attraversamento della città, divenne presto il collegamento tra la parte vecchia e la parte piccola della città.
Come già detto, il Ponte Carlo fu ultimato nel 1402, ma nel 1723 furono installate le lanterne ad olio che, ancora oggi, lo illuminano al calar della sera.
L’architettura
Come detto precedentemente, il Ponte Carlo misura 515 metri di lunghezza e 10 metri di larghezza, poggia su 16 arcate che misurano tra i 16 e 24 metri circa. Entrambe le estremità presentano una torre fortificata.
Una è quella che si affaccia sulla Città Vecchia.
Tra le sue decorazioni noterete la statua di Carlo IV seduto accanto a Venceslao IV. Un omaggio al re che non visse abbastanza a lungo per vedere il ponte terminato.
Sulla parte superiore, invece, vi è una sfera celeste con i santi Procopio e Sigismondo. Lo stile della torre è prevalentemente gotico.
La torre che si trova lungo la Città Piccola (Mala Strana) ha una dimensione più contenuta ed è quella voluta dalla regina Giuditta. Da entrambe le torri, la vista sul ponte lascia senza fiato.
Le statue del Ponte Carlo
Una delle prime cose che salterà all’occhio osservando il ponte è la presenza di 30 statue in stile barocco che lo adornano.
Queste statue sono la copia delle originali conservate al Museo Nazionale. La statua di San Giovanni Napomuceno è la più conosciuta e la più antica. Egli è il santo patrono delle inondazioni e la sua statua è situata sul luogo in cui si dice che il santo sia stato gettato.
La più recente, invece, è quella che raffigura i santi Cirillo e Metodio. L’unica statua originale è quella della Crocifissione e del Calvario di Gesù Cristo.
Miti e Leggende sul Ponte Carlo
Molti sono i miti e le leggende legate al ponte Carlo.
La prima è quella riguardante la sua costruzione. Si narra, infatti, che Carlo IV volle che la prima pietra fosse posata il 9.7.1357 alle 5.31 in modo tale che la sequenza risultasse un palindromo che si poteva leggere in entrambi i sensi, senza alterazioni. Questo avrebbe portato grande fortuna.
Chissà se leggenda o verità, ma sembra che per un lungo periodo, ciò che veniva costruito di giorno, crollava di notte. L’architetto, esasperato, fece un patto col diavolo secondo cui se l’avesse aiutato con la costruzione del Ponte Carlo, avrebbe potuto rubare l’anima alla prima persona che avrebbe percorso il ponte di notte.
All’imbrunire l’architetto liberò un gallo pensando di ingannare Satana, il quale, accortosi dello stratagemma, rubò l’anima della moglie dell’architetto fatta giungere sul Ponte Carlo con l’inganno.
Una delle leggende più conosciute, invece, riguarda la statua di San Giovanni Napomuceno.
Questi era il vicario dell’Arcidiocesi di Praga durante il regno di Venceslao IV, verso il quale non ebbe mai timore di esprimere tutto il suo disappunto.
Per questo motivo venne condannato a morte.
Il re, però, prima di ucciderlo lo torturò e lo fece marchiare a fuoco. Una volta terminate le punizioni corporali lo condusse sul Ponte Carlo e da qui lo gettò nel fiume con una pietra legata ai piedi.
Un’altra storia racconta che il vicario fu ucciso perché si rifiutò di riferire al re la conversazione avuta con la regina durante la confessione. I suoi resti vennero gettati nel fiume e, a contatto con l’acqua, fecero brillare 5 stelle. Le stesse stelle che oggi sono il simbolo del Santo.
Secondo la tradizione, accarezzare la statua porta fortuna per 10 anni. Ecco perché noterete molte persone in fila davanti alla statua.
La leggenda dei Vodnik, invece, racconta di questi abitanti delle acque della Moldava con vestiti verdi e cappello rosso il cui scopo è quello di catturare le anime di chi annega nel fiume. Chissà se qualche turista curioso ne ha mai visto uno.
E voi conoscevate queste leggende legate al Ponte Carlo? Ne conoscete delle altre?
Come arrivare al Ponte Carlo
L’unico modo per arrivare al Ponte Carlo è a piedi. Il percorso più breve è quello che parte dalla fermata della metro A Staromestskà e da lì percorrere via Krizovnickà.
Io, personalmente, sono arrivata al Ponte dalla Piazza della Città Vecchia. Camminare per le vie della città, ammirando gli scorci e fermandosi ai negozi tipici della città, non ha prezzo.
Fatelo anche voi, non ve ne pentirete.
Il Ponte è bellissimo da ogni prospettiva, non limitatevi solo ad attraversarlo. Ammiratelo da una delle sue torri, dalla parte bassa; al tramonto e soprattutto di notte e sarà come fare un salto nel passato.
Grazie per aver letto l’articolo.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!