I titoli di coda di una vita insieme

I titoli di coda di una vita insieme

I titoli di coda di una vita insieme è la “sintassi della fine”. L’esigenza dell’autore, Diego De Silva, di porre l’accento su una parola tanto temuta che qui ha la veste di un amore al crepuscolo.

«Io vorrei isolare il momento in cui ho visto la crepa e ho preso atto della fine, ma non lo trovo, perché non c’è. L’amore è discreto nel morire, non si lamenta e non fa scenate, non c’informa quando si ammala. Siamo noi a risponderne, e tutto quello che gli capita è colpa nostra». 

La storia è raccontata a due voci, quelle di Fosco e Alice che, al capolinea del loro amore, si riappropriano delle loro identità offrendoci due punti di vista differenti dei fatti. Lo specchio di un matrimonio che va avanti finché le due voci si fondono in una e che collassa su sé stesso quando le parole e i gesti non si incastrano più.

Ecco che le parole sono lasciate a documenti giuridici, a citazioni che uccidono e mortificano l’amore stesso. Atti che non possono narrare una storia, che non spiegano chi sono Fosco e Alice, che non conoscono un matrimonio lungo una vita.

Alice vuole una separazione da palcoscenico, vuole la tragicità. Fosco, invece, sembra subire la sua decisione. Non urla, non rompe piatti ma nemmeno vuole ridurre l’amore a frasi giuridiche.

Allora bisogna fare ritorno al passato. A una casa perduta, a cose mai ritrovate. A quel sapore fanciullesco, alla giovinezza di un tempo che non è più, ai cani amati, alle persone amate e perdute.

«Ci si lascia perché ci si vuol bene», scrive De Silva. E forse è proprio così. Perché l’amore pretende, è avido e quando finisce ci insegna la solitudine a suon di cicatrici.

Eppure, quando l’amore finisce, quando si giunge a I titoli di coda di una vita insieme, non si sa nemmeno come si è arrivati e che senso ha.

Dopotutto «La verità è che non c’è senso nella fine di un amore. Come nell’inizio, del resto».

De Silva, con una penna ironica dai toni malinconici, ci restituisce le sfumature di una storia che si avvia inesorabile alla fine e che somiglia tanto alle nostre storie spezzate.

Leggendo questo romanzo ci rattristeremo, ci arrabbieremo, rivedremo i pezzi delle nostre relazioni che non si sono incastrati, che si sono frantumati. Ma, a pagina conclusa, faremo un bel respiro, guarderemo verso l’infinito e andremo avanti da soli o in una vita insieme.

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