Cosa porti in valigia?
Per questo viaggio non servono misure, niente limiti di peso. La valigia può contenere tutto quello che ritenete INDISPENSABILE.
Il virus s’è portato via storie, ha cambiato le nostre abitudini ma ci ha dato una possibilità: guardare con occhi nuovi.
L’altro giorno, ad esempio, mentre andavo a lavoro mi sono fermata perché il Monumentale si ergeva incorniciato da fiori e verde. Era come un dipinto vivo e colorato.
Ho pensato alle volte in cui sono passata da lì, centinaia credo.
Pensi che me ne sia mai accorta?! No. Ero troppo presa da qualcos’altro.
Oggi, però, che ho il tempo di starmene col naso all’insù vedo che perfino Milano s’è vestita di nuovo colore: azzurro, ma un azzurro intenso eh. Vivido, luminoso. Finalmente ha messo da parte quell’abito grigio doppio strato di smog.
Il naviglio scorre limpido. Riflette la bellezza di cui si è avvolta la città
S’è destata la signora dei salotti.
Nel suo tailleur blu cobalto se ne va in giro in tutta calma.
Corso Garibaldi tiene le palpebre chiuse. Le vetrine indossano ancora vestiti invernali.
Si respira un profumo nuovo nell’aria: quello di pane caldo del piccolo panificio in via della Moscova che fa un sorriso e un inchino.
In via Mercato un negozio espone una vecchia valigia e penso alla mia, chiusa nell’armadio che…
Un momento!!
Se è vero che questa quarantena ha permesso di vedere le cose con occhi nuovi allora azzardo e credimi pure folle, che un viaggio s’è appena compiuto.
C’è una valigia lì sul letto.
Isa l’ha riempita del profumo di pane appena sfornato. Nell’angolo ha riposto la leggerezza di vivere un giorno per volta.
Teo ha messo dentro la macchina fotografica per poter congelare ogni attimo e conservarlo nella memoria. E giacché c’era ancora spazio, anche le voci di chi ama.
Alessia, che vorrebbe diventare personal trainer, ha messo dentro il kettlebell e un sogno.
Mario, ha riposto nella valigia una mascherina e la voglia di rivedere i sorrisi nascosti dietro di essa.
Valentina ha piegato i suoi ricordi d’infanzia e con quelli s’è fatta una coperta per il domani.
Iris ha riempito la valigia di brunch della domenica fatti in casa, di serie tv e dell’amore dentro quattro mura.
Elena ha sistemato con cura la foto di famiglia che la ritrae con occhi socchiusi, tra la veglia e il sogno, e il sorriso di bambina. Perché è così che vuol vivere: con occhi attenti e l’ingenuità nel cuore.
Simone ha un bagaglio pieno pieno di regali per i suoi nipoti. Perché lo sa che oltrepasserà i confini e volerà da loro per un abbraccio lungo una quarantena.
Cesare ha sistemato la macchina fotografica, la guida turistica e un libro, e il mondo nella tasca.
Io invece ho piegato le parole, tutte quante. Le ho riposte sul fondo della valigia. Sopra di esse ho disteso la libertà.
Milano guarda alle nostre finestre mentre indossa un sorriso.
E anche io. Ma quello, in verità, non l’ho mai perso.
Mentre ti leggevo era come se vedessi tante foto, una di seguito all’altra, legate da un sottile sguardo: il tuo!
Per qualche minuto mi sono sentito trasportato dalle tue parole…le stesse che hanno fatto sì che ti camminassi accanto.
Ho persino sentito il profumo del pane!
Ti ho già fatto i miei complimenti e te li rinnovo.
Credici sempre!
Grazie mille per le tue parole Maurizio. Spero di continuare a farti immergere nel mio mondo.
Non smetterò di crederci, è una promessa 🙂
A presto,
Cri
Un racconto ricco di emozione
È stato come essere accanto a te.
E ogni volta, emozioni.
Complimenti, non smettere mai