Ritorno al caffè Europa | Slavenka Drakulić
Ritorno al caffè Europa, di Slavenka Drakulić, edito Keller Editore, è un affresco variopinto sui paesi dell’Est Europa dopo il crollo dei regimi totalitari comunisti.
È il 1989 quando cade il muro di Berlino, seguito dal crollo dell’Unione Sovietica e dalla guerra dei Balcani, che ha lasciato dietro di sé una lunga scia di sangue.
Se con il suo primo libro “Caffè Europa”, Slavenka Drakulić poneva l’accento sulla velocità con la quale i paesi ex comunisti cercavano di assomigliare all’Occidente, creando caffè sempre più simili a quelli di Parigi e Vienna, trent’anni dopo, con Ritorno al caffè Europa, analizza la situazione di quegli stessi Stati alla luce di un assetto europeo nuovo.
Quello che emerge, nonostante l’Unione Europea, è che i paesi che ne fanno parte non siano tutti uguali: ci sono quelli di serie A e quelli di serie B.
La corsa dell’Est per somigliare sempre di più all’occidente è risultata vana. Questi paesi hanno dovuto lottare contro l’economia capitalista, la povertà e corruzione. Basti solo pensare ai prodotti alimentari immessi nel loro mercato, situazione descritta nel capitolo “Apartheid alimentare europeo”.
Poiché il potere d’acquisto in questi paesi, è inferiore rispetto a quelli di altri della comunità europea, si immettono nel loro mercato prodotti alimentari con confezioni identiche ma dalla qualità più scadente. Un esempio è la nutella, meno dolce che a Vienna. Tutto, in nome del profitto. Qualche voce è stata ascoltata e alcune cose sono state rimesse al loro posto.
Ma si possono davvero sistemare le cose? La corsa all’occidentalizzazione ha gettato nuova luce su sistemi inesistenti, La Croazia ha rallentato la modernizzazione della propria burocrazia perché, una volta dentro, non serve più dimostrare nulla. E intanto, comprare casa diventa un giro in un labirinto perdendosi tra uffici e scartoffie.
Ritorno al caffè Europa ci riporta in quei paesi che credevano nel cambiamento e nel progresso, i cui sogni, però, sono stati disillusi e trent’anni dopo, la situazione non è delle migliori.
A Sofia, si costruiscono ville laddove le strade sono infangate e non verranno asfaltate perché non interessa a nessuno farlo.
La tessera sanitaria europea che doveva fungere da collante, presenta tantissime crepe.
I migranti di un tempo, oggi, vedono nuovi migranti arrivare a ondate, occupare abitazioni e ogni cosa resta nel degrado.
Allora, l’esempio liberale, ha davvero “liberato” questi paesi ex comunisti? O ha fatto emergere che gli stati non erano pronti a questo sistema; stati in cui povertà, corruzione e violenza, contenuti sotto gli anni comunisti, adesso sono sotto gli occhi di tutti?
A prescindere dalle ideologie politiche, Ritorno al caffè Europa, è un libro che consiglio di leggere a chi, per la prima volta, si approccia alla storia europea degli ultimi decenni e a chi ne conserva già la memoria.
In questo “arazzo variopinto” che è l’Europa, la penna della Drakulić riesce a delinearne le sfumature in maniera limpida ricordandoci che forse è il caso di guardare un po’ più in là dei nostri confini.
A quell’Europa che ancora oggi è in transizione, a quell’Europa che si dichiara unita e che, chissà, se i politici contribuiranno a disgregare.
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